Un gioco a carte scoperte. Intervista a Paolo Cucchiarelli
A cura di Domenico D’Amico e Manuela Serantoni
Paolo Cucchiarelli, autore dei libri “Morte di un Presidente” e “L’ultima notte di Aldo Moro” da cui Tommaso Minniti ha tratto il docufilm “Non è un caso, Moro” ci ha accolti nella sua casa per raccontarci le sue inchieste sul rapimento e la morte di Aldo Moro.
Il secret team, la dimensione internazionale, il segreto di stato: la ridondante ambiguità che ha caratterizzato la vicenda Moro.
Non è un segreto, oggi tutti sappiamo che liquidare un uomo ha significato liquidare tutto un progetto politico, la storia racconta l’uccisione del più eminente uomo politico della Repubblica Italiana da parte di una realtà esterna che scavalca il potere dello stato italiano.
“Moro viene ucciso per tante ragioni: perché rappresenta la libertà energetica rispetto al petrolio, una autosufficienza che permettesse lo sviluppo; per la sua politica nei confronti del Partito Comunista, in uno scenario fortemente polarizzato. Moro viene ucciso perché è un uomo del dialogo e chi punta allo scontro odia soprattutto gli uomini del dialogo.”
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